La saga di una famiglia dal 1870 alla fine della seconda guerra mondiale, narrata come il crescere di un albero nodoso a dai rami intrecciati, faticoso ma forte di una sua determinazione, dalle sue radici degli avi, lontane per geografia E posizioni sociali. Un'opera corale, o "un concerto italiano" come suggerisce il titolo della prima parte, ma che si stringe alla fine in una infanzia a prima giovinezza . 
Ma oltre a questo senso, di storia di una famiglia scandita in tre tempi - il fascino occidentale e orientale insieme di Alessandria d'Egitto di fine Ottocento, il crescere di Roma a cavallo della prima guerra mondiale, la guerra e 1'incontro rivelatore con una grande città meridionale -, Le bibliotecarie di Alessandria può leggersi  in  un  modo  più  raccolto  e 

simbolico. Adriana, la protagonista che narra, rievoca 1'epopea della famiglia come fosse - dall'infanzia felice alla sofferta maturità - una propria biografia trasfigurata; in questa, separazioni e lontananze sapranno comporsi in un sorprendente intreccio di legami impreveduti. E si capisce che il vero racconto si nasconde fra le linee sottese ai tempi della storia.

ALESSANDRA LAVAGNINO, nata a Napoli, ha insegnato Parassitologia nell'Università di Palermo ed è specialista in insetti vettori di malattia. Oltre alle pubblicazioni scientifiche ha scritto un gran numero di opere di narrativa tra romanzi (I lucertoloni, 1969; I Daneu, 1981; Il fantasma nel sole, 1973; Una granita di caffè con panna, con nota di Leonardo Sciascia, Sellerio 2001), racconti e favole per riviste, racconti divulgativi (Zanzare, Sellerio 1994; Belli di mamma, 1997), e riscritture in italiano (Heidi, I pattini d'argento, Orgoglio e Pregiudizio).